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novembre 03, 2021

Un vulcano che “spara in aria lapilli e detriti” come la più famosa eruzione pliniana della storia, quella del Vesuvio del 79 d.C..

Ciottoli che diventano personaggi avventurosi nati quando “il mare ha avuto la cattiva idea di entrare in contatto con il magma incandescente”.

E’ dall’avvincente storia di personaggi-rocce che prende vita la prima favola scientifica dedicata ai bambini.

L’idea è venuta a Franco Foresta Martin, già 35 anni redattore scientifico del Corriere della Sera, collaboratore RAI per Quark e Geo, autore di testi di divulgazione scientifica pubblicati da Mondadori, Sansoni, Springer, Utet, Dedalo, Editoriale Scienza, attualmente Ricercatore Associato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e docente in Comunicazione della Scienza. L’autore non poteva che iniziare dalla sua isola natale la prima favola scientifica dal titolo: “Usticino. Un ciottolo racconta la storia geologica di Ustica” scritta con la geologa Patrizia Polizzi ed edita da Villaggio Letterario nella Collana ScuolArt.

Le favole, si sa, sono il primo approccio dei piccoli al mondo della lettura ed è questo il motivo che ha spinto i due scienziati a scrivere le prime nozioni dedicate alle scienze della Terra con l’obiettivo di accendere precocemente la passione per la natura e il rispetto per il pianeta Terra.

“Usticino” è una favola in cui le rocce si animano, diventando personaggi che raccontano la storia della nascita e dell’evoluzione di un’isola di natura vulcanica, oggi inattiva, che mette in bella mostra crateri, cuscini di lava, depositi di tufi, ceneri e lapilli, esplorabili in totale sicurezza.

Si tratta di un istruttivo racconto, attraverso cui bambini e ragazzi possono apprendere come si forma e cresce un monte vulcanico sottomarino, fino ad emergere dal mare e diventare un’isola piccola ma ricca di testimonianze geologiche e vulcanologiche, tanto da essere definita dagli studiosi “un museo di Scienze della Terra a cielo aperto”.

Nella favola, illustrata da Fiammetta Foresta Martin, il protagonista da buon padrone di casa presenta i suoi amici Lavino, Cuscì, Pomicina, Cipollino, Tufetto e Tufino, ognuno dei quali racconta una storia densa di colpi di scena.

La morale della favola è esplicita: come le diverse lingue sono l’espressione dei diversi popoli, così le varie rocce sono il linguaggio del Pianeta Terra e, se opportunamente interrogate, possono raccontarne la straordinaria storia. 

E già si prospetta all’orizzonte il secondo volume dedicato al Supervulcano dei Flegrei.